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CHI PUÒ E COME ATTIVARE IL RECESSO
Il diritto di recesso è regolato ai sensi di legge se il cliente-consumatore (ossia una persona fisica che acquista la merce per scopi non riferibili alla propria attività professionale, ovvero non effettua l’acquisto indicando nel modulo d’ordine un riferimento di Partita Iva) ha diritto di recedere dal contratto di acquisto per qualsiasi motivo. Per esercitare tale diritto il cliente dovrà inviare a Principe Calzature una comunicazione entro 14 giorni lavorativi dalla data di consegna della merce. Per usufruire del diritto di recesso è sufficiente compilare il modulo che si trova all'interno della sezione "Servizi Post-Vendita", allegando alcune foto (se si tratta di calzature anche del fondo) che mostrino l'integrità dell'articolo acquistato e da rendere, oppure inviando una mail con il materiale richiesto a servizioclienti@principecalzature.it Nota bene:
- Non possono esercitare il diritto di recesso i clienti che acquistano con Partita Iva. In caso di reso, pena mancata accettazione, la confezione dovrà essere integra.
- In caso di reso con richiesta di rimborso, la somma restituita sarà al netto delle spese di spedizione dove nell’ordine risultavano a carico del cliente.
- Nel caso in cui il cliente decida di avvalersi del diritto di recesso per un articolo la cui taglia risulti non conforme alla propria calzata, il cliente può avvalersi esclusivamente del cambio merce con lo stesso prodotto della giusta taglia o con un articolo alternativo oppure attivare la procedura di rimborso, come al punto precedente
- Le spese dovute dal consumatore per l' esercizio del diritto di recesso sono le spese dirette di restituzione del bene al mittente.
- Non saranno accettati resi dove i prodotti verranno rispediti senza le scatole originali. Qualora verranno spediti a Principe Calzature articoli sprovvisti degli imballi originali, il diritto di recesso decade automaticamente, al cliente non verranno sostituite né tantomeno restituite le calzature.
MODALITÀ DI RECESSO
Il diritto di recesso è comunque sottoposto alle seguenti condizioni (Articolo 67 del Codice del Consumo):
- Qualora sia avvenuta la consegna del bene il consumatore è tenuto a restituirlo o a metterlo a disposizione del professionista o della persona da questi designata, secondo le modalità ed i tempi previsti dal contratto. Il termine per la restituzione del bene non può comunque essere inferiore a dieci giorni lavorativi decorrenti dalla data del ricevimento del bene. Ai fini della scadenza del termine la merce si intende restituita nel momento in cui viene consegnata all’ufficio postale accettante o allo spedizioniere.
- Per i contratti riguardanti la vendita di beni, qualora vi sia stata la consegna della merce, la sostanziale integrità del bene da restituire è condizione essenziale per l’esercizio del diritto di recesso. È comunque sufficiente che il bene sia restituito in normale stato di conservazione, in quanto sia stato custodito ed eventualmente adoperato con l’uso della normale diligenza.
- Se il diritto di recesso è esercitato dal consumatore conformemente alle disposizioni della presente sezione, il professionista è tenuto al rimborso delle somme versate dal consumatore, ivi comprese le somme versate a titolo di caparra. Il rimborso deve avvenire gratuitamente, nel minor tempo possibile e in ogni caso entro trenta giorni dalla data in cui il professionista è venuto a conoscenza dell’esercizio del diritto di recesso da parte del consumatore. Le somme si intendono rimborsate nei termini qualora vengano effettivamente restituite, spedite o riaccreditate con valuta non posteriore alla scadenza del termine precedentemente indicato.
- Nell’ipotesi in cui il pagamento sia stato effettuato per mezzo di effetti cambiari, qualora questi non siano stati ancora presentati all’incasso, deve procedersi alla loro restituzione. È nulla qualsiasi clausola che preveda limitazioni al rimborso nei confronti del consumatore delle somme versate in conseguenza dell’esercizio del diritto di recesso.
- Qualora il prezzo di un bene o di un servizio, oggetto di un contratto di cui al presente titolo, sia interamente o parzialmente coperto da un credito concesso al consumatore, dal professionista ovvero da terzi in base ad un accordo tra questi e il professionista, il contratto di credito si intende risolto di diritto, senza alcuna penalità, nel caso in cui il consumatore eserciti il diritto di recesso conformemente alle disposizioni di cui al presente articolo. È fatto obbligo al professionista di comunicare al terzo concedente il credito l’avvenuto esercizio del diritto di recesso da parte del consumatore. Le somme eventualmente versate dal terzo che ha concesso il credito a pagamento del bene o del servizio fino al momento in cui ha conoscenza dell’avvenuto esercizio del diritto di recesso da parte del consumatore sono rimborsate al terzo dal professionista, senza alcuna penalità, fatta salva la corresponsione degli interessi legali maturati.
QUANDO DECADE IL DIRITTO DI RECESSO (ARTICOLO 55 DEL CODICE DEL CONSUMO)
Il diritto di recesso previsto agli articoli 64 e seguenti, nonché gli articoli 52 e 53 ed il comma 1 dell’articolo 54 non si applicano:
- Ai contratti di fornitura di generi alimentari, di bevande o di altri beni per uso domestico di consumo corrente forniti al domicilio del consumatore, al suo luogo di residenza o al suo luogo di lavoro, da distributori che effettuano giri frequenti e regolari;
- Ai contratti di fornitura di servizi relativi all’alloggio, ai trasporti, alla ristorazione, al tempo libero, quando all’atto della conclusione del contratto il professionista si impegna a fornire tali prestazioni ad una data determinata o in un periodo prestabilito.
Salvo diverso accordo tra le parti, il consumatore non può esercitare il diritto di recesso previsto agli articoli 64 e seguenti nei casi:
- Di fornitura di servizi la cui esecuzione sia iniziata, con l’accordo del consumatore, prima della scadenza del termine previsto dall’articolo 64, comma 1;
- Di fornitura di beni o servizi il cui prezzo è legato a fluttuazioni dei tassi del mercato finanziario che il professionista non è in grado di controllare;
- Di fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati o che, per loro natura, non possono essere rispediti o rischiano di deteriorarsi o alterarsi rapidamente;
- Di fornitura di prodotti audiovisivi o di software informatici sigillati, aperti dal consumatore;
- Di fornitura di giornali, periodici e riviste;
- Di servizi di scommesse e lotterie.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il testo di legge disponibile sul Ministero dello Sviluppo Economico